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La Storia di Giada

Ciao, sono Massimiliana e voglio raccontarvi la storia della nostra piccola Giada, che sia di conforto a tutti quei genitori che stanno affrontando o che dovranno affrontare la sofferenza dei propri figli.

 Io e mio marito Franco abbiamo già un bambino, quando decidiamo di dargli un fratellino. La paura era tanta,  perchè Gianluigi dopo una gravidanza difficile, nacque a 36 sett. affetto da labioschisi. Dopo 5 anni scopriamo di aspettare un altro figlio: una femminuccia. La gravidanza fino ad un certo punto procede tranquillamente, poi incominciano nuovamente i problemi tanto che gli ultimi 3 mesi sono costretta a restare a letto. Nonostante tutto eravamo sereni perchè sia gli esami che le ecografie dimostravano che Giada cresceva e stava bene.

Il parto, con taglio cesareo è programmato per il 23 dicembre 2006 all’Ospedale “A.Perrino” di Brindisi. Nasce Giada, era bellissima, anche se piccolina, pesava solo kg.2,610 . Abbiamo passato un Natale meraviglioso: Giada era nata sana e non aveva nemmeno una macchiolina sulla pelle. Le dimissioni vengono posticipate di un giorno, in quanto non avevamo potuto registrarla a causa delle festività. Il 27 dicembre, giorno delle dimissioni, però, Giada ha una crisi di cianosi durante la visita pediatrica e, a seguito di un rx torace, scopriamo che era affetta da ernia diaframmatica sinistra. Ci è crollato il mondo addosso, era successo un’ altra volta! Non avevamo mai sentito parlare di questa patologia e non avevamo idea di quello che ci aspettava. Non abbiamo potuto nemmeno rivederla piu’, perché è stata trasferita d’urgenza presso l’Utin di Tricase (Le) dove ad attenderla c’era l’equipe che da li’ a poche ore l’avrebbe operata.

Tra lo sconforto, le lacrime e la disperazione abbiamo raggiunto la nostra piccola. A Tricase abbiamo avuto un colloquio con il Dott. G.Paradiese, primario della chirurgia pediatrica di Casarano (Le), che ci ha spigato che la situazione di Giada non era delle migliori, il suo intestino era risalito nella cavità toracica attraverso una breccia nel diaframma e le comprimeva il polmone sinistro.

Ricordo ancora che al Prof. dissi : “siamo nelle sue mani !” e a dimostrazione della gravità della situazione rispose :” no, siamo nelle mani del Signore !” Ancora una corsa dietro l’ambulanza per trasferirla all’ospedale di Casarano dove l’avrebbero operata. Quasi 3 ore interminabili di intervento, dopodichè è stata ritrasferita all’UTIN di Tricase. La nostra piccola era li’: tremante, pallida e piena di tubicini. Il primario dell’Utin, il Dott. G. Presta ci ha spigato che non era necessario restare, sarebbe stato meglio ritornare a casa dall’altro bambino, ci avrebbero avvertito loro di qualsiasi cosa. Alle 9 nove di sera dopo una giornata lunghissima ci siamo messi in macchina, avevamo quasi 130 km davanti da percorrere. I miei occhi erano gonfi e i capillari rotti per il pianto, io e mio marito abbiamo parlato poco durante il viaggio di ritorno. Gianluigi era con i nonni, e noi siamo ritornati nella nostra casa, dove alla porta c’era appeso un bel fiocco rosa, ma dentro era vuota e fredda: non c’erano i nostri figli. Nei giorni a venire abbiamo percorso piu’ di 250 km per andare e tornare dall’ospedale e solo per vederla pochi minuti ogni 3 ore. Io mi tiravo il latte sia di giorno che di notte per poi poterla allattare.

Nei primi 3 giorni Giada è stata sedata, sembrava morta. I medici ci dicevano che tutto proseguiva nella norma ma che in ogni caso poteva ancora succedere di tutto, dovevamo solo aspettare. Al terzo giorno pian piano hanno incominciato a svegliarla, nella notte Giada si è stubata con le sue manine, ha avuto due crisi respiratorie,  ma ha continuato a respirare con i suoi polmoni, saturava bene e aveva una buona attività cardiaca, già da quel momento ha dimostrato tutto il suo caratterino e la sua voglia di vivere. E’ stata alimentata per via parenterale per sei giorni, poi ha incominciato a prendere il latte con il biberon.

Il 4 gennaio è passata nella culletta e finalmente abbiamo potuto riabbracciarla mente io ho provato ad allattarla al seno.

Dopo solo due settimane ci hanno dimesso. Il polmone sinistro, che in gravidanza non si era sviluppato, si era espanso fino ad occupare quasi tutta la cavità toracica, e dopo 3 mesi un rx ha evidenziato che si era espanso completamente e non c’era piu’ traccia dell’intervento se non quella brutta cicatrice sul pancino. Sono stati giorni difficili, abbiamo chiesto a tutti di pregare per la nostra bambina. E’ stata dura fare ogni giorno tanta strada dopo un parto cesareo, è stato difficile stare in strada d’inverno con il freddo e dietro una porta ad aspettare notizie, ed è difficile adesso raccontare le emozioni di quei giorni, ma la forza di Giada ha dato a noi la forza di resistere.

Ora Giada ha 16 mesi, è una bambina bellissima, vivace e intelligente e di questo dobbiamo ringraziare il Dott. G. Paradiese dell’ Ospedale di Casarano e la sua equipe , il Dott. G. Presta, tutti i medici e gli infermieri dell’Utin di Tricase.

                                                                        Massimiliana e Franco

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