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La Storia di Nicolò

Ciao a tutti,

oggi vogliamo raccontarvi la storia di Nicolo’ (il nostro campione) di papa’ Francesco e mamma Carla.

Oh quanto si è fatto desiderare quel test positivo… tanto che le prime settimane le abbiamo vissute con tanta tanta incredulità.

Abbiamo saputo di aspettare Nico ad ottobre 2018. Avevamo programmato la prima visita per il 7 novembre alle 14:00. La mattina mi sveglio per prepararmi, vado in bagno e ops perdite a non finire… panico totale. Arriviamo al pronto soccorso e ci fanno la prima visita, le perdite intanto erano miracolasamente sparite.

Il suo cuoricino, e chi lo dimenticherà mai quel momento. Stavamo entrambi bene, la dottoressa ci consiglia qualche settimana di riposo.

Il 6 dicembre (giorno di San Nicola) facciamo l’ecografia e la translucenza nucale, Nico cresce bene e noi iniziamo un po’ a realizzare il tutto.

Il 14 febbraio facciamo la morfologica, ci dicono che Nico è perfetto cresce bene e che è tutto ok. Credo che quel giorno (che coincide con un altro evento nostro familiare) sia stato un segno non sapere dell’ernia diaframmatica di Nicolo’.

Ritorniamo a controllo fine aprile, iniziamo l’ecografia, il medico dopo qualche minuto si alza e va a chiamare il direttore del reparto (un giovane medico che da qualche giorno aveva assunto quel ruolo).

Fanno mezz’ora di ecografia, per loro credo sia stato tutta una novità, presero perfino un libro. Il mio pancione per quanto premevano con la manopola dell’ecografo si era quasi appiattito. Io avevo intuito qualcosa ma stavo in silenzio e piangevo. Dopo un po’ si fermarono e il giovane medico iniziò a dirmi : “Signora allora il suo bambino ha l’ernia diaframmatica, ci sono probabilità che ….. deve trasferirsi in un centro ospedaliero che possa darle assistenza ecc ecc ….” . Io e Francesco sinceramente non capimmo molto, eravamo increduli. Nico si muoveva in continuazione quasi a volerci dire “mamma-papà state tranquilli”.

Dopo qualche giorno partimmo per Roma, la nostra prima tappa fu in una struttura ospedaliera che però da mamma non mi diede la fiducia di poterci aiutare a continuare questo percorso. Piangevo tanto e Francesco non sapeva cosa fare, cosi dopo aver riflettuto insieme, pensammo di avventurarci al Bambino Gesù.

Era sera, entrammo in ospedale e suonammo nel reparto di Chirurgia Neonatale, dove improvvisamente le mie ansie svanirono. Ci aprì la porta un dottore altissimo e biondo ( un angelo). Chiamo’ poi altri dottori e ci accolsero e parlarono con una calma e un modo gentile che io e Francesco guardandoci pensammo “Questo è il posto giusto per Nico e per noi”,  grazie a Dio, al nostro campione e a tutto lo staff medico è stato cosi.

Il giorno del parto, arrivammo al Bambino Gesù in ambulanza, Francesco e mia sorella erano gia’ li ad aspettarci. Appena nato l’ho sentito il suo piccolo pianto e il dott. Caforio me lo fece anche un istante vedere.

Poi mentre Nico veniva intubato nel lettino accanto al mio, non ho fatto altro che fissarlo e poi non so da quel momento in poi cosa abbia pensato la testa, perche’ si è resettato tutto.

Nico è stato operato a 4 giorni dalla nascita, proprio il giorno in cui io sono stata dimessa. L’ho rivisto ed è stato stupendo, ho potuto toccargli la manina. Il nostro cuore. Papa’ Francesco in quei 4 giorni è stato fantastico, ha saputo proteggere Nico e aiutare me.

Ci sono stati alti e bassi in quei giorni. Alle 4.00, tutte le notti, chiamavamo in TIN, e sapere che era  STABILE ci permetteva di affrontare quelle poche ore lontano da lui.

Nico resta in TIN fino al 25 giugno. Quella mattina mi squilla il telefono, noi naturalmente andiamo in panico, la dottoressa ci dice invece che Nico è stato trasferito in Chirurgia Neonatale e che gli avevano messo anche la tutina.

E che gioia quel momento, e che gioia grande vederlo con la sua prima tutina.

Quel giorno ricordo che andammo mille volte a chiedere al dottore se davvero stava meglio, se non era il caso di farlo stare ancora in TIN. Ricordo che il dott. Savignoni ci disse: ”Ragazzi per favore rilassatevi, pensate al bello che vi aspetta”.

Da quel giorno ci furono tante prime volte, il primo bagnetto, la prima ciucciata al seno, il primo sorriso, il primo pianto. Arrivavamo in ospedale alle 08.00 di mattina e uscivamo alle 22.00, naturalmente non potevamo stare sempre con Nico, ma appena si poteva noi eravamo gia’ pronti.

La mattina del 15 luglio ci dicono che possiamo tornare a casa. Vennero a salutarci la nostra Dott.ssa Capolupo, il Dott. Bagolan, la dott.ssa Valfre’. Che grande emozione uscire tutti e tre insieme. Il dottor Bagolan disse a Nicolo’ di fare il bravo e le dottoresse ci abbracciarono cosi forte che fu un’emozione incredibile.

Ci fermammo a Roma fino alla successiva visita di controllo. Il 27 luglio finalmente rientriamo in Basilicata, a casa nostra.

Nico adesso ha 3 anni e mezzo, ha avuto intolleranza alle proteine del latte dal 3° mese e fino a 18 mesi, ma adesso sta bene e mangia tutto. Facciamo le visite annuali che ci consigliano i dottori e di routine e i day hospital programmati.

All’inizio lo tenevo un po’ troppo troppo stretto ma poi ho capito che non era giusto. Ha fatto 1 anno di asilo nido e adesso va a scuola e ci da un sacco di soddisfazioni.

Si ammala spesso, tosse raffreddore ma è una condizione comune di tutti i bambini piccoli, certo noi siamo un po’ più apprensivi naturalmente.

A lui dobbiamo tanto.

Ognuno di noi è diverso, sia noi genitori che i nostri bambini. Non dobbiamo paragonare le storie e il vissuto perché sarebbe assurdo, possiamo magari solo riuscire a trarne un vantaggio, una guida che ci permetta di affrontare poi le varie situazioni con consapevolezza e ci faccia sentire meno soli.

Facciamo un grosso in bocca al lupo a tutti e ringrazio la FA.B.E.D per tutto quello che fa in  maniera umana e naturale.

Ciao e al prossimo raduno.

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