La Storia di Diego Maria
È il 19 gennaio 2024 quando, dopo circa due giorni di ritardo, decidiamo di andare a comprare un test di gravidanza.
Sono passati due anni e mezzo circa da quando si è interrotta al quinto mese la precedente gravidanza di Samuele (il nostro primo bimbo) per una patologia incompatibile con la vita.
Dopo due anni e mezzo, un giorno di novembre, abbiamo deciso di riprovarci e così ho iniziato a prendere l’acido folico. Ed arriviamo quindi al 19 gennaio. Siamo a Verona, compriamo il test e risulta positivo. Gioia e paura iniziano a camminare di pari passo da quel giorno. Facciamo la beta ed è positiva. La ripeto dopo due giorni ed è ancora positiva. Dopo una settimana vado a Napoli e prenoto una visita ginecologica il primo febbraio, ma non faccio in tempo ad arrivare che il 29 gennaio corro in pronto soccorso per perdite. C’era un’area di mancato accollamento. Così inizio una terapia e riposo.
Torno a Verona e dopo due settimane ripeto l’ecografia.. sembra essere tutto rientrato. Tiriamo un iniziale sospiro di sollievo. Ma l’ansia era tanta, visto il precedente. Quindi continuiamo ad andare con i piedi di piombo e decidiamo anche di non dirlo a tante persone in attesa del test del DNA FETALE e della translucenza nucale. È il 18 marzo quando facciamo l’ecografia e la dottoressa ci dice che va tutto bene. Il dna fetale è negativo. Ci sembra un sogno.. avevamo superato l’ostacolo incontrato la volta precedente. Allora in meno di 24 ore decidiamo di organizzare una piccola festa per scoprire il sesso del bimbo, quella festa che tre anni fa non riuscimmo più a fare.
Il 19 marzo scopriamo di aspettare un maschio. la felicità era tanta ed iniziammo a pensare ai nomi. Passa circa un mese dove siamo sereni, le paure erano diminuite.
A metà aprile avremmo dovuto fare un controllo di routine a Verona ma, visto che la mia nonna stava sempre peggio, decidiamo di restare a Napoli e di fare il controllo dalla mia ginecologa. Il 15 aprile arriviamo lì sereni, anche se la paura c’era sempre. Iniziamo l’ecografia e dopo varie pause capisco che c’era qualcosa che non andava. la dottoressa si soffermava sul torace del bimbo. Dopo un po’ arriva anche il responsabile dello studio e per la prima volta ci viene comunicato il sospetto di un’ernia diaframmatica congenita. Ma era troppo presto per una diagnosi.. così ci danno appuntamento a due settimane dopo per la morfologica e ci consigliano di eseguire l’amniocentesi.
Ci crolla il mondo addosso.. non poteva star succedendo davvero di nuovo.. stesso luogo, stessa modalità, stesse sensazioni,stesse reazioni. Ma questa volta decidiamo di andare avanti contro tutto e così il giorno dopo facciamo 700 km e andiamo a Verona a sentire un secondo parere che però ci conferma il sospetto di ernia diaframmatica. Ci prenotano una visita alla mangiagalli di Milano per inizio maggio. Iniziamo ad informarci circa la patologia e così ci ritroviamo sulla pagina Facebook della FABED e veniamo a conoscenza anche della realtà di Roma. Così contatto una nostra parente che lavora al fatebenefratelli di Roma e subito veniamo messi in contatto con la Dott.ssa Fabietti. Era un sabato mattina quando ci sentiamo telefonicamente e ci dà appuntamento al lunedì. A Roma la diagnosi viene confermata:ernia diaframmatica congenita sinistra. Le percentuali che il nostro bimbo potesse farcela erano basse e per questo ci consigliano di effettuare l’intervento in utero di plug endotracheale. Senza pensarci due volte accettiamo. Sappiamo che i due interventi hanno non pochi rischi, ma se questo può aiutare il nostro Diego, lo faremo.
Susseguono una serie di visite a Roma fino al giorno del ricovero. il primo luglio.
Lo stesso giorno il papà di Diego inizia a lavorare a Venezia con un contratto a tempo indeterminato e ci ritroviamo a dover vivere un momento così delicato a distanza. Il 2 luglio facciamo il primo intervento.
Passano 5 settimane in cui resto a Roma tra alti e bassi fisici e psicologici. Il 4 agosto mi ricovero per il secondo intervento.. ma nel mentre sono iniziate le contrazioni. Il 6 rimuoviamo il palloncino. Le contrazioni non si fermano. Sembrava che Diego volesse nascere e invece no.. siamo andati avanti. Siamo riusciti ad arrivare alla data del cesareo programmato al bambin Gesù, dopo circa un mese di ricovero.. è il 5 settembre alle ore 10.12 quando l’amore della nostra vita nasce. Bello come il sole.. un peso ottimo di 3.130 kg. Ma purtroppo non è bastato.. Diego dopo poco più di 24 ore ci lascia.. con un vuoto incolmabile. Abbiamo lottato, abbiamo sperato con tutti noi stessi in un miracolo.. ma non ce l’abbiamo fatta.
Rifaremmo tutto altre 20 milioni di volte. Il nostro Diego Maria era il perfetto incrocio di noi, dei suoi genitori e anche solo averlo visto per così poco ci ha dato tutto l’amore del mondo. Siamo tornati a casa, ancora una volta, a mani vuote .. ma i nostri angeli Samuele e Diego Maria sono sempre con noi. E spero che ci diano la forza di andare avanti.
Non mollate, credeteci fino in fondo. Per noi ne sarà sempre valsa la pena.
Mamma Laura e papà Antonio.