La Storia di Camilla
Mi chiamo Giulia e mi trovo a raccontare la storia di mia figlia per dare coraggio a chi come noi ha scoperto di avere un figlio/a con ernia diaframmatica. Spero che anche voi possiate trovare la forza di affrontare il tutto tramite la condivisione di queste storie: io e Tiziano stiamo insieme da un paio di anni, ci amiamo e insieme abbiamo comprato casa. Dopo poco decidiamo di provare ad avere un figlio, la gioia ci unisce e il solo pensiero di avere un bambino tra le mura di casa ci fa sorridere. La fortuna, il destino o qualcuno lassù… ci ha ascoltato e il 9 gennaio dopo un ritardo di una settimana decido di fare il test di gravidanza e il test risulta positivo. Siamo felici finalmente il nostro sogno si sta avverando. Inizio a fare le prime analisi del sangue, le prime ecografie purtroppo tutto da sola a causa del covid che non permette al babbo di partecipare alle visite. A parte questo, tutto è molto bello e la gravidanza va avanti serenamente, Tiziano mi coccola sempre, parla con la pancia e non vede l’ora di diventare papà. Da quando abbiamo scoperto che ero incinta ha sempre sperato che fosse una bambina e così l’ 8 aprile scopriamo che è una femminuccia. Passiamo le sere a cercare il nome giusto per lei e dopo vari tentativi optiamo per Camilla. Le altre visite vanno tutte bene…
Fino a che non arriva il 28 giugno, esattamente alla 29 esima settimana, dove la mia ginecologa mi telefona e mi dice che all’ultima ecografia ha visto un difetto ma senza aggiungere altro per non farmi preoccupare. La ginecologa ha fatto vedere l’ecografia ad un suo collega specialista ecografo e mi ha fissato un appuntamento subito per il giorno dopo per fare un ecografia di 2°livello. Purtroppo questi giorni è uno dei peggiori perché è stato diagnosticato che la bimba ha un ernia diaframmatica moderata a sx. Da li il calvario :un fulmine a ciel sereno, un terremoto sopra la nostra vita. Ci hanno mandato prima a Pisa, poi a Milano, per vedere se potevo essere operata intrautero ma essendo già avanti con le settimane ed essendo già in gran parte formati i polmoni ci hanno detto che era possibile fare l’intervento solo dopo il parto. Preso atto di tutto ciò abbiamo così deciso di farci seguire a Firenze, all’ospedale di Careggi, Circa un oretta da casa nostra. Il nostro stato d’animo è stato a pezzi per un paio di settimane…
Non c’è stato un giorno da quel 28 giugno che non abbiamo pensato a lei e a tutto quello che ci sarebbe potuto succedere… A luglio abbiamo parlato con il chirurgo che l’avrebbe operata e sia lui che la ginecologa ci hanno detto che sarebbe stato meglio fare un parto naturale e non cesareo. La mia ansia iniziava a salire, mancavano 2 mesi ma egoisticamente non sapevo se sarei riuscita a superare un momento del genere sapendo che appena partorito me l’avrebbero subito portata via da me e intubata. Mi sono fatta forza, ho riniziato a sorridere per Tiziano e per lei perché star male in gravidanza non è bello e anche se nella vita ci sono miliardi di gravidanze più complicate mi sono sempre domandata “perché a noi? Perché doveva essere quella gravidanza su 4000?”
Ma ancora ad oggi che mi trovo in una stanza da sola in attesa delle doglie non ho trovato una risposta. Oggi è il 5 di settembre ed è dal 27 di agosto che sono in una struttura a 500 metri da Careggi in attesa delle doglie, tutto ciò consigliato dal chirurgo in modo da essere vicina all’ospedale. Il tutto in solitudine.. Possono venirmi a trovare Tiziano, i miei genitori, parenti, amici, ma fuori dalla struttura. Sono giornate interminabili, lunghe, noiose e tristi… Mi manca la mia routine e vorrei che presto finisse questo incubo ma purtroppo so bene che è solo l’inizio. Spero solo che nasca presto!
Finalmente il 15 settembre alle 8 e 30 circa ho avuto delle perdite di liquido amniotico, sono stata ricoverata e alle 21.20 dopo solo poche ore di travaglio è nata Camilla. L’abbiamo potuta accarezzare dopo un paio di ore dalla sua nascita ed è stato veramente emozionante! Il giorno dopo è stata spostata al meyer e dopo neanche 48 ore è stata operata. L’ intervento è durato circa 3 ore e mezzo. Le ore più lunghe in vita nostra : in attesa su un divanetto a guardarci l’un l’altro. Appena ho sentito la voce del dottore che sussurrava : ” la mamma di Camilla?!” mi sono alzata e ci hanno detto che l’intervento era andato bene e che non aveva avuto bisogno ne di trasfusioni ne del patch per chiudere il difetto del diaframma. È stato un bel sollievo.
Oggi è il 24 settembre, esattamente una settimana dall’intervento le hanno tolto il ventilatore e finalmente l’abbiamo presa in braccio. Le sono rimasti due tubicini nel naso che la aiutano leggermente nella respirazione e va avanti ad antidolorifici perenni. Vorrei tanto portarla a casa. È una vera agonia vederla cosi! Il 25 settembre quando siamo arrivati abbiamo trovato una bellissima sorpresa…. Camilla respirava da sola… ero al settimo cielo che finalmente dopo 10 giorni la vedevo senza tubi! Ora deve solo imparare a prendere il latte dal biberon e dal seno..
Oggi siamo al 30 settembre, esattamente 15 giorni da quando è nata Camilla e da un paio di giorni sto provando ad attaccarla al seno.. Non riesce a mangiare tutto ma solo una parte perché dopo un po si stanca, ma piano piano sono sicura che imparerà!
Finalmente il 9 ottobre abbiamo fatto le dimissioni di Camilla e adesso è a casa.
Oggi è il 15 settembre 2022, è passato un anno da quando Camilla è nata e festeggiamo il suo primo compleanno felice e grati alla vita per averci donato una figlia guerriera come lei.
È stato un anno pieno di paure e un bel po’ di visite ma per fortuna ad ora tutto bene!
In bocca a lupo a chi come noi dovrà affrontare tutto questo!