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La storia di Erica

Era il 24 Dicembre 2004 quando tutto incominciò,era appena terminato il suono delle Campane che annunciava la nascita di Cristo quando mia moglie Raffaella comiciò ad avere le prime contrazioni.

Ci recammo presso l’Ospedale di Magenta perchè ci sembrava prossima al parto era di 37 settimane+5 di gestazione,fece la visita e il medico disse che Erika era pronta a venire alla luce.

Alle ore 01.00 Raffaella cominciò il suo travaglio,se pur doloroso era contentissima  e io non vedevo l’ora che tutto terminasse per poter abbracciare il frutto del nostro amore.

Alle 7.30 del 25 Dicembre 2004 Erika viene alla luce ed è una bimba meravigliosa di 2.750 kg. di peso e 48 Cm di lunghezza,per noi genitori sembrava che andasse tutto bene ma quando ci accorgemmo che l’ostetrica bisbigliava qualcosa al medico ed alla sua equipe, incominciammo a capire che vi era qualcosa che non andava.

Aveva un colorito scuro bluastro e respirava con le spalle,quando ad un tratto ho udito l’ostetrica che richiedeva ad una collega l’intervento dell’equipe di terapia Intensiva neonatale.

Giunti in sala parto vidi che le infermiere incominciarono ad inserire delle sonde in bocca a Erika per aspirare, non capivo cosa, ma l’ostetrica mi rassicurò dicendomi che era la prassi in quanto a volte può succedere che il nascituro ingerisca del liquido amniotico,la lavarono la sistemarono in termoculla per riscaldarla un po ma la situazione a noi tutti a era ancora sconosciuta ed Erika non migliorava al che la intubarono e incominciarono a somministrarle Ossigeno.

Giunto in reparto il vice primario ordinò di eseguire un radiografia al torace,mia moglie era in astanteria all’oscuro di tutto,io ero dietro i vetri di quel reparto e cercavo di capire cosa stesse succedendo.

Ci chiamò il medico nella saletta di astanteria e sventolò la radiografia facendoci vedere che si trattava di un Ernia Diaframmatica Destra con una lieve risalita degli intestini e fegato.

Noi ignoranti in materia in primo momento non capimmo  di cosa si trattasse pensando ad una banale ernia inguinale visto che io da bambino avevo subito quel tipo di intervento.

Cominciammo a realizzare la gravità della situazione quando ci spiegò cos’era un Ernia Diaframmatica Destra evidenziandoci nella lastra “il buco ” nel diaframma…………………

Ci disse:” la situazione è gravissima, la bimba deve essere operata d’urgenza e trasportata presso una struttura adeguata provvista di una chirurgia pediatrica,ho gia predisposto la ricerca di un ospedale pronto ad ospitare Erika, siamo a Natale e non è facile reperire un equipe chirurgica. Gli ospedali specializzati sono: Niguarda o Buzzi”.

Il 118 contattò il reparto per confermare la destinazione riferendo che l’accettazione di Niguarda era chiusa e ci portarono al Vettore Buzzi di Milano  facendo intervenire il servizio di soccorso 118 e 112.

Ci crollò il mondo addosso quando ci comunicarono che il centromobile di rianimazione che  doveva trasportare la nostra piccola, ebbe un incidente lungo il tragitto e quindi dovemmo aspettare l’ambulanza in sostituzione.

Nevicava molto,la città era innevata l’elisoccorso a causa delle intemperie non poteva decollare,si riuscì ad ottenere un centromobile di rianimazione della clinica Macedonia Melloni naturalmente scortato dalle forze dell’ordine.

Giunti finalmente all’ospedale Buzzi mi sembrava di rivedere un episodio della serie “E.R MEDICI IN PRIMA LINEA”

in quanto subito ci venne incontro un equipe medica che rianimò la piccola in quanto durante il trasporto c’erano state delle complicazioni dovute agli sballottamenti dell’ambulanza.

La mattina successiva e cioè il 26 dicembre 2004 andai a prendere mia moglie, che nel frattempo mise la firma per essere dimessa, e ci recammo all’ospedale dalla nostra piccola dove il chirurgo e l’anestesista avendo stabilizzato la bambina non aspettavano altro che noi per avere l’autorizzazione a procedere con l’intervento.

L’operazione iniziò alle ore 9.00  terminò alle 11.45 ore interminabili in cui io e mia moglie nonostante tutto eravamo ottimisti e sicuri che la nostra cucciola ce l’avrebbe fatta.

Quando uscì il chirurgo ci disse che l’intervento era riuscito… a questa notizia io esultai fortemente ed egli mi disse che se fosse stato al mio posto non avrebbe esultato perchè era troppo presto ed Erika non era ancora fuori pericolo, ma ne io ne mia moglie gli demmo retta consci del fatto che sapevamo che la nostra Erika era forte e che ce l’avrebbe fatta… e non dimentichiamoci che è nata nel giorno di Gesù Bambino, e che non poteva che andar bene.

Da quel giorno si susseguirono una serie di eventi molto importanti in cui ci furono dei peggioramenti e dei miglioramenti ed imparammo quindi a vivere alla giornata. Dopo 40 giorni finalmente dimisero Erika e potemmo finalmente iniziare a vivere.

Oggi Erika ha quasi 3 anni e mezzo, sta bene è vispa e diciamolo pure anche un po’ “viziata” ma un occhio si può chiudere dopo ciò che ha passato… no?

Non ringrazieremo mai abbastanza il reparto di patologia neonatale dell’ospedale V. Buzzi gestito dal Dott. Lista e dei suoi collaboratori che non manchiamo mai di andare a trovare ogni qualvolta Erika ha i suoi soliti controlli pneumologici.

Questa è la storia di una bambina di nome Erika D’Amico.

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