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La storia di Vincy

Salve a tutti coloro che come noi si sono trovati ad affrontare la cosiddetta “luna di miele”. Siamo Marianna e Raffaele e la nostra gravidanza e’ iniziata con qualche problemino di concepimento un paio di anni di tentativi e varie cure andate a vuoto. Poi venne l’ estate e decidemmo di smetterla con medici, cure e calcoli, così ce ne andammo a Procida “la nostra isola dei sogni” , per trascorrere una vacanza indimenticabile!

LA GRAVIDANZA ASPETTATA
Ritornando a Trentola Ducenta in provincia di Caserta dove viviamo, continuammo la nostra vita. Volevamo di nuovo contattare la dottoressa che ci stava dando una mano per avere il nostro primo figlio, ma una domenica 08/09/13 decidemmo di fare un test di gravidanza dato che ormai erano oltre 10 giorni di ritardo. Come dimenticare quel giorno erano circa le 12:00, test positivo! Il giorno dopo mio marito che è infermiere, mi fece un prelievo per le beta Hcg che confermavano la gravidanza, gioia immensa. Per circa 4 mesi continuai a fare controlli all’ ospedale dove lavora mio marito il San Gennaro, dopo di che venne il tempo dell’eco-strutturale. Tra di noi c’era solo massima curiosità per il sesso, prenotammo la strutturale in uno studio di Napoli, diretta dal Prof. Aniello Di Meglio.

LA CADUTA NEGLI INFERI
Il 16/12/13 durante l’esame il Prof. ci fece tantissime domande mio marito che è del campo intuì qualche cosa che non andava dall’inizio, infatti dopo l’ecografia ci fecero accomodare in una sala a parte dove ci diedero la notizia. Il bimbo era affetto da ernia diaframmatica di sinistra spiegandoci cosa fosse. Subito il dottore consigliò di praticare l’amniocentesi poiché il 5% dei casi di ernia diaframmatica, può essere correlato a fattori cromosomici. Per effettuare l’esame il giorno dopo andammo a Roma in un centro specializzato di genetica. Qualche settimana più tardi avemmo i risultati che fortunatamente furono negativi, cioè il bimbo era affetto solo da ernia diaframmatica isolata.
Trascorremmo il Natale con la morte nel cuore e con un grande dilemma: abortire o meno!

LA DECISIONE DI FEDE E SPERANZA
Il 07/01/2014 tramite il Prof. Di Meglio avemmo un appuntamento con il primario della Chirurgia Generale del Santobono di Napoli Prof. Tramontano, dove ci spiegò tutta la prassi che seguono questi bimbi e come le prime 24 ore fossero determinanti. Il Prof. Tramontano fu molto fiducioso e con parole dettate dalla fede ci convinse a non abortire. Da quel momento in poi ci affidammo come suo consiglio all’ Ospedale Fatebenefratelli di Napoli, poiché al Santobono non c’è il reparto di ginecologia.
I successivi 5 mesi trascorsero tra paure, ansia, controlli dopo controlli.

IL PARTO E L’INTERVENTO
Il ricovero fu fissato per domenica 11 maggio 2014 al Fatebenefratelli, e due giorni dopo il 13/05/2014 ore 11:11 nacque Vincenzo. Io sentii il suo pianto e questo mi diede la forza e la speranza che i suoi polmoni fossero capaci di reagire, mio marito lo vide dopo qualche ore nella culletta intubato come previsto. I medici parlavano di parametri nella norma, ma c’era da attendere le ore successive.
Il giorno dopo con l’ambulanza lo trasportarono come da accordi con il Prof. Tramontano alla TIN del Santobono, dopo 48 ore il 15/05/14 fu operato; io stavo al Fatebenefratelli, lì c’era mio marito che non oso immaginare come stesse, l’intervento durò un’oretta scarsa. Raffaele mio marito subito corse da me a dirmi che l’intervento era andato bene e che ora bisognava attendere l’evolversi del post-intervento.
Contro i pareri dei medici misi la firma e uscii dall’ospedale per andarlo a vedere, fino a quel momento avevo solo sentito il pianto del bimbo e niente altro e non sapevo se magari fossi riuscita mai a vederlo, se le cose si fossero messe male. Mio marito mi venne a prendere e andammo al Santobono l’attesa fu agonizzante. Appena potemmo entrare lo vidi intubato,inerme, angelico, bellissimo. Da lì in poi ci furono 16 giorni in TIN, dove a volte ci davano notizie catastrofiche ed altre volte più incoraggianti.

L’ATTESA AGONIZZANTE
Dopo 5 giorni dall’intervento fu estubato, ma duro poco, neanche 24 ore e fu di nuovo intubato. Non ce la faceva, la saturazione dell’ossigeno scendeva. Il nostro sconforto fu grande, anche per i medici che ci dissero che il bambino sembrava deludere un po’ le aspettative date all’inizio.
I giorni passavano, alle 14 di ogni giorno io e mio marito attendavamo notizie. La nostra vita era concentrata solo su quell’ora di incontro con i medici, che ci spiegavano le sue condizioni e quelle coccole che gli facevamo attraverso una finestrina della culletta!

LA LUCE DEI SUOI OCCHI MIRAVANO LA STRADA DELLA VITA
Il 26/05 fu un giorno bellissimo, entrammo in sala e lo vedemmo senza respiratore. Respirava da solo!! Ora la nostra paura era che potesse di nuovo essere intubato, come al primo tentativo, infatti la notte fu insonne………… Invece il giorno dopo lo trovammo ancora senza ossigeno nella culletta termica. Il calvario incominciava ad avere salite meno ripide, i medici sembravano fiduciosi ed infatti dopo 4/5 giorni fu trasferito nel reparto di pediatria. La felicità fu enorme, ora l’altra battaglia da vincere era per l’alimentazione, Vincenzo fino a quel momento era stato aiutato sia dalle sacche parenterali e poi con l’introduzione del mio latte tramite sondino-naso-gastrico,ma con il biberon ne beveva pochissimo circa 20ml, inoltre si affaticava e ci dissero che finché non riusciva a prenderne 60ml non era pensabile dimetterlo. Il nostro leone fece passi giorno dopo giorno fino a superare i 60 ml senza affaticarsi; così dopo ulteriori esami diagnostici il giorno 11/06/2014 fu dimesso!
Io e mio marito dopo i tanti mesi a partire dalla diagnosi del 16/12/2013, non piangemmo neanche una volta, ci sentivamo come ibernati, concentrati e fedeli verso quel miracolo chiamato amore. La cosa più bella fu quando io, mio marito e il piccolo Vincy in macchina per tornare a casa, scoppiammo in lacrime che avevano il sapore della paura passata, della vittoria, della sofferenza vissuta e della liberazione, ma soprattutto un pianto che aveva il sapore della vita.

I nostri ringraziamenti vanno a tutti quelli che ci sono stati vicini e che ci hanno aiutato a superare le paure di quei mesi: al Prof. Di Meglio che come un padre ci aiutato in tantissimi contatti medici , al Dott. Vernetti ginecologo del Fatebenefratelli che ha seguito la gravidanza di quei 5 mesi, al reparto di TIN e di Pediatria del Santobono e ai chirurghi Tramontano, Gaglione e Campanile.
Infine vi lascio con una poesia scritta da mio marito nella notte del primo giorno a casa di Vincenzo.


Duri sono stati i tempi,
Paurose le giornate interminabili,
Vedere il nostro bimbo coperto da tubi e fili
e non di una coperta calda,
La speranza andava e veniva,
Giornate piene di sole ed altre con acquazzoni,
Stanotte che notte,
sentire il suo respiro, vivere i suoi movimenti
il suo dormire era la nostra gioia,
I suoi occhi che puntano tutta la casa,
cose nuove, cose semplici
senza più camici bianchi ed attrezzature.
Ora vive con noi e la sua presenza
ci ha fatto rinascere, portando dentro di noi
la luce che abbaglierà di felicità la nostra vita!
Vincy il ruggito del leone!


Marianna, Raffaele e Vincy

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